Descrizione
“Sostegno al sistema dell’informazione regionale e all’emittenza radio televisiva locale”, è quanto chiede il CORECOM, il Comitato Regionale per le Comunicazioni della Sardegna, vista la grave situazione connessa all’emergenza coronavirus.
"In questi giorni così difficili - spiega la presidente del Corecom Susi Ronchi - è doveroso mettere in primo piano l’impegno degli operatori del mondo sanitario, che sono in prima linea e in condizioni non solo di grande stress quotidiano, ma di concreta esposizione al rischio del contagio, per combattere il virus che si diffonde. Non bisogna tuttavia dimenticare la funzione di tutti gli altri lavoratori che garantiscono servizi essenziali e indispensabili per contenere i disagi e per cercare di ridurre gli effetti della grave emergenza che stiamo vivendo."
Il CORECOM ritiene necessario segnalare la condizione dei giornalisti e di tutti i lavoratori dell’informazione, anch’essi sotto pressione per le molteplici esigenze alle quali devono far fronte in questa delicata situazione: assicurare la diffusione aggiornata delle notizie a tutti i cittadini, sia sul fronte dell’evoluzione della situazione sanitaria, sia su quello delle norme che si succedono a flusso ininterrotto e dei comportamenti da adottare per contenere il contagio ma anche veicolare, in tempo reale, messaggi e notizie le cui fonti di provenienza siano rigorosamente valutate e accertate, in modo da arginare la diffusione di voci allarmistiche e di comunicazioni infondate.
Si tratta di una funzione di altissima responsabilità che deve essere esercitata in maniera capillare e che esige per questo la valorizzazione delle tv e radio locali, che raggiungono tutti territori e tutte le comunità della regione e che costituiscono pertanto un servizio essenziale, come dimostra il fatto che i sardi al 91 per cento si interessano di informazione locale.
A nome del Comitato, la Presidente del CORECOM Sardegna Susi Ronchi, sottolinea la necessità di sostenere il settore dell’informazione regionale e dell’emittenza locale con misure economiche eccezionali e immediate , affinché nessuna voce si spenga nel territorio e venga tutelato il ruolo dell’informazione.
Alla già grave e strutturale crisi del settore si aggiungono infatti gli effetti collaterali delle indispensabili misure restrittive imposte dal Governo e dalla Regione per l’emergenza, come il crollo degli investimenti pubblicitari nelle tv e radio commerciali, che rappresentano la fonte primaria per la sopravvivenza dell’emittenza audio-visiva, cui si aggiunge il blocco di nuove campagne promozionali legate alla stagionalità, che fa presagire una crisi prolungata.
Le istituzioni nazionali e regionali devono farsi carico di questo problema adottando con urgenza, interventi economici straordinari e attivando le seguenti misure, senza le quali il sistema dell’emittenza radiotelevisiva locale non potrebbe continuare ad assolvere il ruolo sociali che gli compete:
- Garanzia dell’efficienza e della possibilità di utilizzare al meglio le infrastrutture informatiche indispensabili per il lavoro: il Corecom rivolge in particolare un appello ai gestori della telefonia perché tengano sotto costante sorveglianza le proprie reti, già andate in tilt in alcuni territori, con conseguente interruzione del servizio per la popolazione, per i settori produttivi e per gli organi di informazione;
- Individuare soluzioni, come richiesto dai Corecom al Governo attraverso il Coordinamento nazionale, unitamente alle compagnie telefoniche e di comunicazione e con la collaborazione delle associazioni dei consumatori, che consentano a tutti gli utenti di accedere a forme che eliminino di fatto, in questa complessa fase, il cosiddetto traffico ‘extra soglia’;
- Inserimento del traffico dati tra i ‘servizi universali’, com’è avvenuto per la linea telefonica fissa.